Alla Pizzeria Picea, corso della Repubblica 131, Pozzuoli, spesso abbiamo gustato ed apprezzato la Pizza Margherita del Pizzaiolo Simone Disomma, mettendo in evidenza i passaggi, riprendendo con dei filmati.

Questi, appunto, costringevano a cogliere gli importanti particolari, velocemente, in video, così, questa volta, abbiamo deciso di fermare quei passaggi in foto!

Notando l’attenzione e la dedizione che il Pizzaiolo mette nel suo lavoro, magari merito anche del Proprietario Giovanni Vanacore. Lui essendo presente sempre in sala, involontariamente invita all’attenzione. Forse nel caso specifico, conoscendo un pò il Pizzaiolo, non sarebbe necessaria, ma per non guastare, ma ben gustare, aiuta!

Così con Suo tacito assenso, Simone si mette all’opera, facendosi spazio per l’ammaccatura.

Questa, come sempre, è il segreto del mestiere, che resta tra noi e il Pizzaiolo.

Così, possiamo garantire che si trattava di una veloce, in modo che riesca a portare tutta l’aria sull’esterno. Infatti crea un giusto cornicione e l’impasto resta soffice e vellutato.

Per queste caratteristiche è necessaria un’attenzione maggiore anche nel condire la Pizza, dosando bene gli ingredienti. Necessario è cospargere bene il pomodoro, distendendolo per bene, ma poi è il momento del fiordilatte. Deve coprire la Pizza il giusto , ma soprattutto che ne prenda buona parte.

 

La Pizza è completa il giusto, così dopo averla accompagnata con estrema cura sulla pala, quasi accarezzandola, va infornata. Il lavoro per Simone non finisce qua! Non c’è il suo collega addetto alla cottura, così ripesca dai suoi inizi di carriera, e se ne occupa lui.
Si tratta di una Sua produzione, quindi chi meglio di lui, per “giocarci” nel forno per la giusta cottura, quindi con la pala addetta inizia a muoverla un pò, lontano dalla fiamma, per evitare bruciature di troppo .

Non è solo per questo, deve anche controllare la cottura, così è giusto anche avvicinarsela un pò .

Adesso è ben cotta, può tirarla fuori e servircela, ma necessariamente da asporto.

Si dice che “A caval donato donato non si guarda in bocca.”. Non c’è proprio bisogno di educazione e galanteria dobbiamo semplicemente farla tagliare per poi gustarla.

Impasto leggerissimo, ammaccatura finissima, morbidezza assoluta. Sembra la pubblicità di qualche merendina, ma semplicemente sono gli attributi che mi sento di dare al bravo Simone Disomma.

In primis a Gianni Vanacore per l’ospitalità, ma in compagnia di Simone, per la dolcezza creata. Da asporto ed era buona, immaginiamo che gustata al tavolo, come la copertina, sarà ottima!

Grazie!

Eugenio Fiorentino

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