Dopo la scomparsa di Ugo Cafasso, alla Pizzeria Cafasso, via Giulio Cesare 156,  con Stefano Cafasso c’è un vuoto da colmare, che ci piace pensare con imMANGInazione. Perché nessun Pizzaiolo abbandona per davvero la propria Pizzeria, qualcosa di Suo resta sempre! Non semplicemente il figlio, ma gli insegnamenti impartiti!

Dopotutto è il segreto di ogni Pizzeria Centenaria dell UPSN. Infatti ognuna di loro per raggiungere il “centenario, consequenzialmente assiste al passaggio padre figlio, per generazioni. Beh solitamente il corso dei tempi è il tipico, il Padre lascia il bancone e la Pizzeria al figlio ritirandosi magari dopo averla portata in vetta.

Beh… Il Caro “Zio Ugo” ci è riuscito! La Pizzeria Cafasso è nell Unione Pizzerie Storiche Napoletane le Centenarie!

Questo traguardo è stato merito negli ultimi anni soprattutto di Stefano, che con maestria, arte, buona inventiva, ha permesso alla Pizzeria di resistere alla diatriba gourmet vs tradizione. Merito soprattutto della giusta guida del Buon Ugo. Beh… adesso viene da pensare:” Ugo non c’è più, Stefano reggerà?”

Fisicamente è qualcosa di vero.

Ma il grido “Ugo for ever” rimbomba a tutti!

Così con Immanginazione fa piacere credere come Zio Ugo sia sempre affianco a Stefano nel lavoro, magari non dovendo essere attento alla sala. Dando una mano metafisica al Figlio all’opera, per magari continuare la propria Arte, già espressa egregiamente. Questa adesso non va snaturata, così ci piace immanginare che tutte le trovate gourmet di Stefano rientrino, per continuare quell’arte che il Buon Ugo gli ha trasmesso. Così non appena arriva il “diavoletto” dell’innovazione, Ugo, quasi stoppi Stefano! Non sempre ma quando rischia di andare oltre. Bisogna far restare alto o a rilievo la presenza della Pizzeria fra le Centenarie

 

 

 

 

 

 

 

Adesso è tutto da affrontare con il sorriso, come sempre lui ha fatto ed insegnato.
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Purtroppo adesso è tutto troppo astratto, e così bisogna credere o meglio crediamo che Stefano ricorderà sempre ogni insegnamento di Zio Ugo! Se non dovesse farlo subito, qualcosa di astratto, fermerà le mani, perché Zio Ugo è morto ma senza morire! Le mani sul bancone voleranno e si destreggeranno come sempre ma non più solo due e ne quattro. Come un pianoforte, per una melodia a ritmo Pizza, saranno tre. Perchè a tre mani si può riuscire nella particolarità di esercizi che con figure ritmiche, ma a quattro mani si va di ammaccatura e creazione, ripetendo per le battute, magari chiudendo un occhio .

CIAO ZIO UGO!

Eugenio Fiorentino

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