Spesso le sigle affollano il mondo del food, le convinzioni e creano finte mode, tra prodotti D.O.C., D.O.P e chi più ne ha più ne metta. Questi, spesso sono sia veri che semplicemente una moda per dare un tono alla propria attività, magari per imbandire meglio la propria proposta nel menu. Ci sono anche sigle, magari non tanto inflazionate, perché forse neanche ben conosciute, come quella con cui riconoscere la Pizza STG, che rappresenta, in primis la storicità della Pizzeria, ma significa: “Specialità Tradizionale Garantita”.

STG è un marchio di origine introdotto dalla comunità europea volto a tutelare produzioni che siano caratterizzate da composizioni o metodi di produzione tradizionali, per regalare a quella produzione dei canoni base da rispettare, perché magari, è vero che ci sono varie scuole, interpretazioni di come voler ammaccare la Pizza, ma, nel caso specifico, il risultato finale deve essere quello che il cornicione sia rialzato, di colore dorato, come sempre capita ai prodotti da forno, magari questo non sia elettrico, così risulterà poco biscottato, quindi morbido al tatto e alla degustazione, anche favorendo una consistenza morbida, elastica, che permetta facilmente di piegarla, magari a portafoglio. Ciò è garanzia anche di un sapore particolare, ma tipico allo stesso modo grazie il suo essere sapido, per via del cornicione, che magari richiami il tradizionale gusto del pane ben cresciuto e ben cotto, che si unisce al sapore acido del pomodoro. Per poi restare nella tradizione e richiamare il gusto della Marinara, la  prima in assoluto, che risale al 1734.

Non sono i soli aspetti a confermare la nomina di: “Pizza STG“, perché per essere sicuri che si tratti di questo prodotto dobbiamo considerare altri vari elementi che donino specificità, riconducibili alle operazioni tra modalità di operazioni e soprattutto tempi delle stesse.

Ovviamente svolgere un lavoro secondo determinate regole non è garanzia di successo, infatti a queste dobbiamo unire l’abilità e l’esperienza del pizzaiolo, che non deve essere visto come solo colui che lavora al bancone, ma anche quello che “in laboratorio” tra il miscelare le dosi di varie farine ottiene l’impasto adatto per la sua “ammaccattura”.

Non solo questi canoni personali del pizzaiolo rappresentano le basi per tale merito, c’è un altro aspetto, magari un pò anticomformista, che lotta con mode, idee logistiche in pizzeria e salvaguardia ambientale, cioè la cottura della Pizza, che va fatta nel tipico forno a legna.

Non dobbiamo avere i paraocchi perché gli elettrici di ultimissima generazione quasi riescono a garantire un prodotto buono, ma per essere una Pizza Napoletana STG deve essere un forno a legna, perchè nello specifico rappresenta un elemento di primaria importanza, per la cottura, la riuscita, la giusta doratura, la fragranza ed insomma la qualità della pizza napoletana STG, perchè nello specifico tra le sue caratteristiche tecniche che di cottura, l’utilizzo della giusta legna, ad intervenire in modo assoluto per far si che la riuscita di tale creazione ne permetta questo importante merito.

Per cui diffidate delle imitazioni, di chi si spaccia per chissà chi, ma soprattutto occhio ai particolari. Proveremo noi a guidarvi con qualche nostro consiglio.

Eugenio Fiorentino

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