Che sia a colazione, pranzo, spuntino e cena, il Pane sulle nostre tavole, non manca mai, e non a caso ha scritto uno Storytelling del food. Grazie all’importante ideale dell Arte bianca. 

Questa assume più importanza trattandosi della lavorazione del pane e, non a caso, diventata storica.

Iniziando dalla tradizione napoletana, tale definizione include, ovviamente, anche la Pizza.

Perché la Farina, come suggerisce “l’Arte bianca”, è l’ingrediente fondamentale di queste preparazioni e come tutti gli altri, deve essere scelta con cura ed attenzione.

Magari anche per fare la cosiddetta scarpetta nel sugo o da sgranocchiare ammorbidito, con un delicato formaggio o qualche fetta di un pregiato salume, il Pane riesce sempre ad essere parte importante e immancabile dei nostri pasti.

Non a caso è diventato uno dei protagonisti principali della tavola. Che sia bianco, integrale, ai cereali, o altre modalità o idee da scoprire, perché si parte da molto lontano.

Un po’ di storia: il viaggio della panificazione dall’antico Egitto.

Quello del panettiere è un mestiere antichissimo.

Risale ai tempi dell’antico Egitto, come testimoniano le antiche pitture. Infatti, i contadini si dedicavano alla raccolta del grano, utilizzato proprio per la realizzazione di pagnotte. Agli Egizi si deve anche la scoperta della lievitazione del pane. Questo cibo croccante e raffinato si diffuse naturalmente anche in Grecia e nella società romana, dove venne prodotto in diverse varianti in base ai cereali utilizzati e al tipo di impasto, tanto da distinguere pezzi facilmente accessibili al popolo dal pane palatius, che invece si trovava solo sulle tavole dei nobili. Sempre durante gli anni dell’Impero Romano nascono i primi forni.

 

Quella della panetteria divenne poi una vera e propria arte nel Medioevo e nel Rinascimento.

Con l’istituzione di una corporazione che imponeva delle regole ben precise a tutti coloro che esercitavano la professione, tra cui l’obbligo di formazione in bottega.

Continuando il viaggio nei Promessi sposi.

Questo cibo ha caratterizzato così tanto la vita quotidiana nel corso dei secoli, al punto che divenne protagonista anche nella storia, pensando alla rivolta contro la regina Maria Antonietta, e nella letteratura: è famoso, infatti, l’episodio dell’assalto dei forni da parte della folla, raccontata nei Promessi Sposi di Manzoni.

Fonte immagine https://verosimilmenteveroblog.altervista.org/i-promessi-sposi-assalto-ai-forni-per-fame-l11novembre-1628/

L’arte della panificazione di luogo in luogo e di generazione in generazione e grazie a determinare aziende, come il Molino Caputo sono possibili, ottimi risultati, non a caso, è possibile apprezzare le giuste bontà, ormai storiche grazie a giusti prodotti, non a caso un loro post Facebook .

Nel corso dei secoli la realizzazione del pane assunse caratteristiche diverse a seconda della zona. A Genova, è nota la focaccia dall’inconfondibile profumo di olio d’oliva, mentre in Puglia il pane ha una pastosa forma di ciambella, ed è meglio conosciuto con il nome di tarallo.

Con l’approccio della cucina sempre più vicino a una forma d’arte (basti pensare ai piatti gourmet) l’arte della panificazione è diventata sempre più varia: infatti, i forni propongono sempre nuove varianti di pane, da quello bianco a quello più soffice all’olio, da quello ai cereali a quello al farro. Tutti i panettieri, da secoli ormai, hanno una propria ricetta segreta e unica che si tramandano di generazione in generazione, custodendola gelosamente dai curiosi e gli indiscreti, poiché la storia, o meglio lo Storytelling del food, si può ancora scrivere…non si sa mai!

Chiara Peluso

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