Abbiamo scelto Ristorante e Pizzeria Stella, via Partenope 2, per una delle ultime calde serate di settembre a Napoli. Per un lieto, tranquillo e buon sabato sera in ottica di Pizza.

Anche perché in città fa ancora un pò caldo. Ci sediamo fuori ammirando il mare, ascoltando anche la dolcezza del suo infrangersi calmo sugli scogli. Ciò crea un’ottima, ma soprattutto fresca atmosfera.

Questa riesce a non farci accusare un clima ancora quasi estivo, ma in ottica cena, c’è bisogno che anche la Pizza aiuti.

Così tra la varietà di scelte nel menù, per buoni, estrosi ed intriganti abbinamenti di gusto, scegliamo la semplicità della Pizza Cosacca. Questa per freschezza, semplicità e bontà, si conferma essere ancora una buona scelta.

Resistono nel tempo i punti cardini della sua nascita, quelli voluti dallo Zar della Russia.

Si narra che, intorno al 1844, lo Zar Nicola I giunse per una visita in Sicilia e a Napoli in compagnia di sua moglie, Aleksandra Fёdorovna.

Così accolto per un banchetto a palazzo Reale dal Re Ferdinando II. Quest’ultimo fece la richiesta di preparare con tipici ingredienti.

Fu realizzata con molta cura ma soprattutto i propri migliori prodotti a disposizione, anche se pochi e semplici, dovevano essere soprattutto buoni.

Infatti furono scelti il pomodoro di Corbara, il pecorino di Bagnoli Irpino, l’olio extravergine d’oliva campano, il basilico profumato.

Ecco che nacque la Pizza nuova, con cui sarà omaggiato.

L’essenza della semplicità e della bontà della Pizza, e la cura nella preparazione per garantire bontà nella semplicità, resiste anche e ancora al Ristorante e Pizzeria Stella.

Infatti, come è possibile notare, dai colori vivi, nonostante la foto sia un pò sfocata,

il gusto c’era!

Nel dettaglio, è stata una Pizza per davvero molto buona! Da impasto tenace, gusto carico, buono e raffinato.

I meriti sono da scindere tra Pizzaiolo ed ingredienti, perché questi, anche se di qualità di base molto buona, non possono garantire, in modo  consequenziale la bontà nella semplicità della Pizza Cosacca.

Eugenio Fiorentino

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