L Antica Pizzeria Da Michele, via Cesare Sersale 1, è una delle Pizzerie Centenarie più rinomate e famose, grazie e non solo alla bontà della Sua Pizza.

Merito anche dello Storytelling del food, frutto del duro lavoro di Alessandro Condurro, CEO e Titolare del locale, e di tutto il team che ha lavorato e lavora con lui, in giro per il mondo. Per questo, in un’intervista, ci ha voluto raccontare, non solo della Pizzeria storica.

Perchè da alcuni anni, è partito il progetto Michele in The World.

fonte immagine https://www.ditestaedigola.com/antica-pizzeria-da-michele-parla-alessandro-condurro/

Grazie a questo è stata possibile l’apertura dello storico locale in tantissime città d’Italia e d’Europa, raggiungendo altri continenti in tutto il mondo. Los Angeles, Tokyo, Riyad e Dubai sono solo alcuni nomi di importanti città che hanno ospitato e apprezzato la Pizza napoletana di Michele. Così siamo riusciti a incontrare ad Alessandro Condurro, telefonicamente, avendo accettato molto gentilmente il nostro invito.

Quando e come nasce il progetto Michele in The World?

Nel vedere tanta gente che veniva a Napoli da tutto il mondo a fare la fila davanti al nostro locale per mangiare la pizza mi sono chiesto: ma perché non portare la nostra pizza napoletana nel mondo? All’epoca ero all’università, studiavo Economia, e cercavo di applicare le cose che studiavo alla gestione dell’azienda di famiglia. Inizialmente erano un po’ scettici riguardo l’idea di aprire in altri luoghi di Italia e nel mondo. Ma piano piano abbiamo rotto il ghiaccio. Siamo riusciti a diffondere la nostra attività anche in altre città d’Italia e altri posti del mondo.

fonte immagine https://napoli.fanpage.it/l-antica-pizzeria-da-michele-sbarca-a-firenze-l-inaugurazione-martedi-8-maggio/

In quali posti avete aperto? Ce ne sono alcuni in particolare dove avete riscosso più successo e apprezzamento rispetto ad altri?

Contiamo ben 40 locali, l’ultimo dei quali a Malta: la nostra attività ha sedi in tutto il mondo da Los Angeles a Santa Barbara fino al Giappone a Tokyo e Yokohama, passando per vari paesi d’Europa come l’Inghilterra, i Paesi Bassi, la Germania, la Spagna ecc.. fino alla Penisola Araba, dove abbiamo store in Arabia Saudita e a Dubai. Inoltre, siamo presenti in tante città d’Italia. Entro la fine di quest’anno arriveremo sicuramente a 47-48 locali e contiamo di arrivare a 60 entro il prossimo anno. Per quanto riguarda la seconda domanda, bene o male la Pizza è apprezzata un po’ ovunque. Mi vengono in mente Londra e Dubai dove abbiamo riscontrato parecchio successo, però gli altri posti non sono stati da meno. Infatti, la pizza è un cibo trasversale, apprezzato da tutti, ricchi e poveri; quindi, ha un successo di portata generale.

Attualmente la pizza è realizzata in tantissime varianti, però voi, da tradizione la realizzate soltanto ai gusti Margherita e Marinara. Mantenete inalterata quest’idea di menù per tutti i vostri locali?

Margherita e Marinara le realizziamo solo nel locale a Napoli, in quanto Napoli è un miracolo irripetibile. Arriva gente da tutto il mondo per mangiarle.. Nonostante le ore di fila e la cacciata in malo modo dopo pranzo per l’ampia folla di clienti (dice scherzando). Negli altri locali abbiamo un menù più ampio, adeguandoci ai gusti e alle tradizioni dei luoghi in cui ci troviamo. Ad esempio a Los Angeles va molto di moda la pizza ad occhio di bue: non chiedermi com’è perché non l’ho mai assaggiata. Però lì piace e quindi la prepariamo.

Se preparassimo solo Margherita e Marinara chiuderemmo immediatamente! La Marinara in un posto come Londra non la concepiscono proprio come realizzata. La Margherita bene o male la mangiano i napoletani che sono a Londra ma prima o poi finiscono – ci spiega Alessandro scherzando – Pensa che la Pizza più richiesta a Londra è quella a funghi e tartufo. Margherita

fonte immagine https://www.scattidigusto.it/2019/02/16/lezioni-di-pizza-napoletana-ruota-carro-michele-casa/

Marinara

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sono presenti nel menù ma vengono mangiate assolutamente in minor parte.

Voi utilizzate ingredienti di alta qualità per le vostre Pizze. Ci sono a volte difficoltà a reperire prodotti di alta qualità per soddisfare il fabbisogno molto alto?

Una regola ferrea del nostro franchising è che le materie prime devono essere assolutamente le stesse in tutte gli store.

fonte immagine https://www.scattidigusto.it/2019/02/16/lezioni-di-pizza-napoletana-ruota-carro-michele-casa/

Quindi laddove non è possibile trasportare il nostro parmigiano, il nostro fiordilatte o il nostro pomodoro, preferiamo non aprire. Ad esempio, in Australia non abbiamo mai aperto perché lì non è possibile trasportare il fiordilatte. Una situazione simile c’è anche in Brasile. Pensa che il fiordilatte di Agerola vola tutti i giorni a Tokyo, a Dubai, in Arabia, ecc… Quindi dove non è possibile utilizzare i prodotti che utilizziamo preferiamo non investire!

Oltre al vostro ci sono tanti nomi di rinomati pizzaioli che si stanno facendo strada fuori da Napoli: ecco, quanto avvertite il peso di questa concorrenza?

Devo dire la verità: io sono amico di molti colleghi del settore e mi fa piacere che abbiano ampliato la loro attività. Anzi, qualche volta mi sono anche proposto di aiutare qualche collega nell’espansione: del resto più ne siamo a far conoscere Napoli nel mondo, meglio è.

In modo che ci sia un po’ Napoli nel mondo e la sua mentalità, quella sana, quella bella. Un esempio di un’altra attività che si sta diffondendo all’estero è quella di Gino Sorbillo, un collega che è sempre un piacere incontrare e lo stesso vale per Antonio Starita.

Infatti, spesso andiamo insieme alle manifestazioni del nostro campo e siamo amici. Anche se spesso nel mondo dell’imprenditoria ci sono molte difficoltà e molta concorrenza, quando entrano in gioco delle menti aperte è tutto molto più facile: talvolta è anche capitato che gli mancasse un pizzaiolo e gliel’abbia mandato e viceversa, oppure che nella stessa città ad uno sia mancata una materia prima e abbia fatto affidamento sull’altro per averla, ecc: in poche parole, si sta insieme e ci si aiuta.

Avete in programma aperture future in Italia e all’estero?

Noi oggi apriamo Malta, la settimana prossima volo a Barcellona per aprire il secondo locale, poi tra due settimana a Ibiza con una pizzeria stagionale. Sperando di andare bene a luglio, a settembre saremo attivi in Italia con le nuove aperture di Bergamo, Brescia e Padova. Inoltre, apriremo la 4° pizzeria in Arabia Saudita, nella città di Riyad è un bell’impegno e un bel lavoro, anche se non è sempre facile vivere costantemente in viaggio su un aereo da un posto all’altro. Però è quello che ci piace fare (e qui concordo con lui che se una cosa piace il resto va in secondo piano). Ci sono ben 13 persone che lavorano al progetto, tra cui giovani laureati in lingue e 4 pizzaioli tecnici che fanno formazione: siamo una bella squadra.

Ma in futuro avreste intenzione di aprire un altro locale proprio a Napoli?

Il locale di Napoli è e resterà unica sede: quello di Forcella è il tempio della pizza dove tutto è nato, tutto è iniziato e vogliamo lasciarlo come tale. Apriremo altre sedi in Campania, come quella a Pompei il mese prossimo, e abbiamo già attiva la sede di Aversa, ma a Napoli saremo solo nello storico locale a Forcella.

Qual è stato il momento che più ricorda con orgoglio nella realizzazione di questo progetto?

Durante il corso di quest’avventura ci sono in particolare due momenti che ricordo con molta felicità e orgoglio. Il primo a novembre 2016 quando aprì per la prima volta a Roma, in via Flaminia. Avevo già dei locali in Giappone, ma il boom vero e proprio è stato nella Capitale, la prima vera prova per noi!

Apriamo a pranzo, in un bel locale, con la speranza di farci notare e allo stesso tempo con il timore che le nostre proposte possano non essere apprezzate. Poi ci siamo trovati con 3000 persone in fila per assaggiare la nostra pizza ed è stato strepitoso! 

Un altro momento che mi ha riempito il cuore di gioia è stato l’anno scorso, quando ho portato mio zio Sergio nel nostro locale di Riyad, in Arabia Saudita, dove abbiamo in totale 3 pizzerie per ora.

Mio zio non aveva ben chiaro di cosa ci fosse fuori dall’Italia: ti lascio immaginare l’emozione che ha provato quando ha visto il logo del nonno in un paese completamente diverso dal nonno e anche la sua stessa foto incorniciata! Forse non immaginava nemmeno che saremmo arrivati tanto lontano e per me è stata davvero una bella soddisfazione: significa che stiamo portando avanti bene il nome della nostra azienda e ci impegneremo sempre di più per mantenerlo tale, in nome di quello che i nostri predecessori hanno fatto.

Con quest’ultima domanda, felici e soddisfatti di questo sano e intenso confronto, salutiamo Alessandro Condurro. Augurando di volare per il mondo sì, ma sempre in alto nella realizzazione del progetto. E naturalmente con la promessa di andare presto a far visita al Suo locale, quello storico o viaggiare nel mondo per degustare lo stesso buon prodotto in più città.

Chiara Peluso

 

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