Abbiamo conosciuto per puro caso il Regista Francesco Zecca ed entrati in sintonia, abbiamo ricevuto l’invito a visionare la prova generale della sua rivisitazione di Blumunn con la partecipazione di una splendida Marina Confalone. Sarà messa in scena, come prima assoluta ,il 18 giugno e riproposta il 19 alle ore 21:00 al Bosco di Capodimonte, al Casinò della Regina per il Campania Teatro Festival. Quindi subito è nata l’idea di proporre nello spazio Teatro & Food, peccato che il Food in questione dovrà essere molto limitato, perché l’appuntamento è abbastanza presto, quindi meglio deliziarsi con la giusta idea di Street Food.

Questo evento altro non è che la rassegna multidisciplinare quest’anno arrivato alla 13° edizione, che sarà proposto alla stessa data. Una rappresentazione molto bella, carica di contenuti e che esprime a pieno la povertà di sentimenti attuali di chi pensa solo a monetizzare il massimo con quello che possiede, senza dar conto a determinati sentimenti. Infatti nella rivisitazione di Francesco Zecca, si mettono in risalto i valori umani che si lasciano trasportare troppo dalla fervente rincorsa al danaro, che mette alla gogna la bellezza e la passione che evocano i ricordi.

Il buon Francesco ha voluto offrire un ampio excursus di sentimenti, passioni, sogni ed obiettivi insiti in ognuno di noi.

Perché in questa riproposizione è messa in evidenza la dicotomia mente-cuore che vincola l’attuale società, in cui magari i più nostalgici nutrano sentimenti puri verso il proprio passato, per riuscire a trasmetterli a giovani di cuore.

Proprio come capita al giovane Malachia che dopo aver conosciuto Susy( Marina Confalone), l’anziana cantante del locale, che ha raggiunto in e con esso grande celebrità, mette da parte la volontà monetaria del padre.

Infatti il Blumunn è un ex piano bar in completo abbandono, che con la vendita che il giovane deve realizzare, sarà destinato a diventare un market di surgelati.

Questa è un pò la metafora dell’attuale epoca in grande crisi di valori, con un  impoverimento, quasi raffreddamento o meglio glaciazione culturale che al potere educativo ed aggregante della musica e dell’Arte in generale preferisce una redditizia “tomba di ghiaccio”. Il buon Francesco ha voluto dimostrare nel suo spettacolo come l’attuale generazione possa comunque nutrire buoni sentimenti verso l’arte, magari grazie a ciò che è stato inculcato dai genitori. Non a caso Malachia alla vista del pianoforte inizia a strimpellare e Susy, notando la bravura, gli chiede di accompagnarlo con certe basi, e poi la domanda le sorge spontanea riguardo il perché non coltivi la sua passione musicale, e purtroppo, ecco come si legge il malanno dell’attuale società, in cui c’è l’estenuante rincorsa al danaro, perciò il giovane è stato costretto dal padre a dover abbandonare il suo sogno, per iniziare ad amministrare le proprietà per “fare soldi e non successi”, mettendo da parte la propria passione.

Il buon Malachia deve quindi abbandonare il suo sogno, nonostante la madre lo sorregga dall’alto ed infatti come sua presentazione lui si esibisce in una dedica a lei.
Proprio colei che lo ha sempre sorretto e guidato per non mollare, ma una volta che ha spirato, vengono fuori con il padre retrograde imposizioni e convinzioni a causa del male comune della società, la rincorsa al danaro, che lo costringeranno a mettere la propensione artistica in secondo piano, perché inutile e che non è subito ripagante economicamente, dimenticandosi la felicità personale che si raggiunge quando proprie creazioni sono apprezzate, molto più ripagante di un contratto.

È, quindi, possibile leggere qui un’altra critica all’attuale società, ormai povera d’arte, perché non è permesso a giovani talenti, vuoi per interessi economici o per scarsa fiducia di poter continuare, ma soprattutto, credere nel loro sogno. Per cui Susy, bisogna interpretarla come la fetta di veterani che co consigliano e guidano per non perder alcun nostro sogno, ed anzi, crederci fermamente, nonostante gli interessi, i guadagni economici remino contro.

Beh, un aspetto è raccontarlo ed un altro e vederlo e viverlo per cui vi ricordiamo gli appuntamenti il 18 e il 19 giugno alle 21:00, perciò magari sarebbe meglio, a nostro parere, una cena da street food, a casa o proprio lungo il tragitto per raggiungere la posizione su indicata.

Ringraziamo ancora il buon Francesco per l’invito e speriamo di esserci anche ad una proposizione della rappresentazione. Dopo tutto è vero che avendo visto la prova generale si parte con il vantaggio di sapere già ma l’emozione del live, del pubblico influirà tanto negli attori, che daranno il meglio di loro stessi.

Eugenio Fiorentino

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