L’ingrediente più importante per scrivere uno Storytelling del food, non è una materia prima alimentare o qualsiasi altro derivato, bisogna avere le spalle coperte dall’essere una vera e propria famiglia coesa, sempre e comunque come dimostra la discendenza degli Arfè, esperti della gastronomia, originari degli antichi quartieri spagnoli di Napoli, dediti dal 1870 al commercio, trattando generi alimentari di largo consumo, legati al momento economico di quel tempo, come legumi, salsa, oli e affini.

Inizialmente la gestione era svolta dal Sig. Antonio Arfè con l’aiuto della moglie, nota alla storia come donna Teresina. Insieme tra esperienza e capacità selezionavano prodotti tipici di alta qualità, come il fior di latte e caciocavalli di Agerola, mozzarella Aversana, salami provenienti dalla zona del Nolano, dall’Avellinese e tanti altri prodotti di qualità, non a caso.

Il tempo è trascorso, le abilità sono migliorate fortificando anche la reputazione, non a caso intorno ai primi anni del novecento nasce il primo negozio in vico Tiratoio 4 ai Quartieri Spagnoli, in cui ampliano la gamma degli articoli con maggiore tendenza alle specialità alimentari di quel tempo.

Peccato che nel mentre ci sarà la la guerra e nonostante il figlio Pasqualino partecipi, riesce a tornare, salvandosi anche dalla prigionia tedesca, cosicché poi si attiverà nella gestione dell’esercizio commerciale, così poco dopo i genitori decideranno di aprire un’altra attività nel quartiere Chiaia la cui ubicazione costituisce tutt’oggi l’unica sede.

Così possiamo dire che prende vita la prima filiale, a mo’ di franchising delle attività gastronomiche infatti prima fu assegnata in gestione, ma in previsione delle nozze di Pasquale con Rita fu rilevata dallo stesso Pasquale, affiancato dalla futura moglie.
Per essere il primo “franchising” della storia commerciale dovrà proseguire seguendo gli ideali del primo, quindi anche in questo negozio ci si dedicherà alla commercializzazione di prodotti di prima qualità allargando l’assortimento con scatolami, pasta, vini e liquori.

Ma, nel 1972 ci sarà un importante evento che darà il via all’eredità di uno Storytelling del food, infatti con la morte di Pasquale il negozio passa alla gestione della moglie e della figlia Carla, per poi far prendere parte nell’organico anche il figlio Antonio, che dopo aver frequentato corsi di aggiornamento specializzati in materia, prediligendo in special modo quelli di cucina, aggiungerà tanto altro alle specialità alimentari oltre che quelle gastronomiche.

Tuttora Antonio, insignito dell’onorificenza di Maestro di Cucina dall’Associazione Professionale Cuochi Italiani, prepara per i propri clienti dal palato raffinato, tanti piatti nuovi e tradizionali, dividendo le mansioni di gestione con la moglie Rosaria. Importante è la loro attivazione provando a trasferire la propria dedizione, attraverso l’insegnamento, di generazione in generazione per far si che continui lo Storytelling del food.

Eugenio Fiorentino

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