Solo il Sabato sera “regala spazio a” o da “possibilità a” certe emozioni. Così si decide di andare in Pizzeria, ma non una qualunque. Siamo di Napoli, quindi, vogliamo sentire il mare! Così ci dirigiamo alla Pizzeria Salvo a Chiaia, precisamente a Riviera di Chiaia 271. La serata è fresca, quindi optiamo per una seduta all’interno. Veniamo accompagnati in una stanzetta un pò più riservata. Per essere guidati meglio nella degustazione e soprattutto non essere tanto disturbati dal vociare in sala, che magari poteva distrarre nella degustazione.

Non a caso la prima migliore direttiva riguarda il vino. Non a caso eravamo indecisi tra un vino corposo, tipico del vino rosso, ed uno un pò più “leggero” da vino bianco, così il Cameriere, senza perdersi in infiniti giri di parole, spiegazioni ed altro, puntando all’essenziale dell’espressione di gusto, ci consiglia un bianco espresso in un Fiano di Avellino, della, non a caso, avellinese Azienda Agricola Fonzone

Si dimostra subito un’ottima scelta, perchè non è dal gusto scontato come la maggior parte dei vini bianchi da Pizzeria. Anzi, il vino lo apprezziamo per eleganza e delicatezza dei sentori, tra cui notiamo la freschezza dei fiori, delle erbe aromatiche e note mediterranee. La sua essenza aromatica. Tale gusto fa apprezzare ogni portata della cena, tutte eleganti e ricercate, mai scontate o dozzinali. Come le bontà dei fritti iniziali( montanarine e frittate di pasta e patate), soprattutto perché vedendo che siamo in tre, si prova a non esagerare con le portate, avvisando e siamo così accontentati dalla cucina.

Adesso abbiamo calmato i primi istinti di fame, così possiamo iniziare ad immaginare le Pizze, già ordinate: ” Margherita Pop, Cosacca e Nonna Rosa”. 

Scelte non dovute al caso, vuoi mix tra storia e oggi. La prima potrebbe sembrare una scelta un pò azzardata per via dell’uso della Burrata come latticino, che rende la Pizza si molto liquida ma si unisce molto bene, rendendo giovanile la Storia della Pizza. Non a caso si dimostra bassa, sottile ma soprattutto tesa il giusto, perché la Burrata riesce a non ammorbidire rutto l’impasto, rendendolo poltiglia, infatti .

Molto buone anche le altre. Prima su tutte la Cosacca, da secoli un cavallo di battaglia dei Fratelli Salvo.

La Nonna Rosa può sembrare dedicata a qualche Parente dei Fratelli, invece è molto studiata e delicata ,non a caso è nata in occasione dell’evento Chef in Pizzeria in cui fu presentata tra le pizze ispirate ad alcuni dei suoi piatti, perchè realizzata con pomodoro, fiordilatte, polpette di carne di nonna Rosa e spuma di ricotta a freddo.

Insomma è stato quasi un viaggio negli anni di crescita dei Fratelli Pizzaioli e la Loro Pizzeria che si fa sempre e da sempre baluardo di innovazione nella tradizione.

Un ringraziamento particolare va a Francesco Salvo, che ci ha fatto ben seguire e consigliare.

Eugenio Fiorentino

 

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