Correva l’anno 1938, nonostante il duro periodo storico, Raffaele Acunzo aprì la Friggitoria Vomero nel cuore dell’omonimo quartiere, precisamente a via Domenico Cimarosa 44. Nel tempo, grazie al saporito concetto del giusto gusto nzevato, è ormai un’istituzione del Fast food napoletano.
Aperta dal lunedì al sabato, seguendo questi orari: “10–14:30, 18–21” tutta la settimana, mentre la domenica è giorno di chiusura, permette piccole pause di gusto, con strappi alla dieta. Ma in certi casi tutto è lecito…
Magari un aspetto importante da valutare per la crescita negli anni moderni, é la vicinanza ad importanti edifici scolastici. Ciò è “causa” di una grande e continua richiesta, che causerebbe un sovraccarico di lavoro e qualche sbaglio. Ma si tratta di un’attività storica, che se ha resistito ha fondamenta forti.
Non a caso si tratta di un fast food ma di una certa importanza storica, che sa garantire il classico. Nella città di Napoli c’è una grande cultura riguardo il fritto, pieno di gusto perché caricato di buon olio, o meglio “nzevato”. Da leggere non in maniera dispregiativa, cioè di sporco, ma semplicemente oleoso, perché traducendo il termine, c’è il richiamo ad un qualcosa carico di olio, quindi fritto, re di quest’ambito.
Nonostante la vicinanza a tanti istituti scolastici ha costretto anche alle versioni più moderne come: “Le tipiche pizzette al forno, le montanare o quelle fritte ripiene storicamente napoletane o quelle con wurstel e patatine.”
Perciò un aspetto importante è il suo essere sempre garanzia di un’ampia scelta con un vario e ricchissimo banco.
Non bisogna credere che sia preparata tempo prima e poi lasciata lì nell’attesa degli acquirenti. É sempre ben fornita di merce fresca, ma calda, perchè appena fritta, grazie ad una continua produzione sempre visibile agli occhi dei clienti, non a caso banco di esposizione e friggitrici sono vicini.
Non a caso nel tempo è una delle attività principali che elogiano il “take away”, rendendolo non commerciale ma ricercato, perciò resiste alle varie catene di Fast Food che hanno aperto in zona. Dopotutto la qualità vince sempre. Soprattutto perché genuina anche nell’aspetto umano di costi e rapporti commerciali.
Come si può notare ogni pezzo è bello dorato con un colore vivo. Merito di un buon tiraggio di olio ad ogni pezzo. Anche da considerare che c’è spesso un cambiamento nella friggitrice, quindi non si tratta di bruciato. Perché non ristagna e soprattutto sono rimosse le rimanenze di alcuni pezzi dei precedenti inseriti per friggere, non restano lì, “contaminando” gli altri.
Ormai è una tappa obbligata per chiunque passa di lì, soprattutto a ora di pranzo, momento in cui viene letteralmente presa d’assalto, merito anche del prezzo accessibile, cioè semplici 20 centesimi a pezzo.
Eccezion fatta per gli speciali .
Eugenio Fiorentino
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