Non c’è nulla di più autunnale delle Castagne, soprattutto in Campania, prima regione castanicola italiana. Dal Cilento al Garigliano. Infatti dal sud al nord della Campania i castagneti si presentano ovunque e in più gusti per dare il loro deliziosi frutti, che poi con maestria sarà trasformato, per storia e nascita inaspettatamente, un gusto sublime.

Perchè è una vita strana quella della castagna. Considerata “il pane dei poveri”, oggi, invece, è l’ingrediente principale di tantissime ricette; tra zuppe, numerosi dolci e dessert: “I maron glacés, le torte Montblanc

Gode anche di un’affascinante leggenda. Si narra che in un piccolo paese di montagna molto povero, gli abitanti si rivolsero a Dio pregandolo di dar loro qualcosa per sfamarsi, così arrivarono le castagne. Recitandola scopriamo che: “In un piccolo paese di montagna molto povero, gli abitanti si rivolsero a Dio pregandolo di dar loro qualcosa per sfamarsi. Il buon Dio diede loro una pianta da cui poter raccogliere frutti nutrienti, il castagno; ma il Diavolo intervenne anche lui, per impedire che la gente potesse raccogliere i frutti, li avvolse in un guscio spinoso. Presi dallo sconforto gli abitanti del piccolo paese ritornarono nuovamente a pregare Dio ed egli sceso in mezzo a loro fece il segno della croce; i gusci spinosi come per miracolo si aprirono, e da quel giorno, quand’è periodo, i frutti di questa pianta si aprono a croce.”

Nonostante Campania ed autunno possano essere un pò agli antipodi, la Castagna è Regina indiscussa della stagione. Infatti è presente in ben tre varietà, che hanno ottenuto il marchio IGP, come: “la Castagna di Montella IGP, il Marrone di Roccadaspide IGP e il Marrone di Serino/Castagna di Serino IGP.” 

Le castagne della Campania sono generalmente più piccole rispetto alle altre che si possono raccogliere nel resto delle regioni italiane.

C’è anche una grande varietà di come lavorarle che nel prodotto finale. Infatti, secondo tradizione sono noti tre modi possibili per gustarle a Napoli, scegliendo tra: “Castagne allesse, caldarroste e castagne d’o prevete”, ma il Castagnaro è la figura meglio rappresentante l’influenza napoletana nella tradizione.

‘O CASTAGNARO E LE CALDARROSTE

Il venditore di castagne, a Napoli, è conosciuto come ‘O Castagnaro, una figura che ancora oggi è possibile incontrare in alcune strade partenopee.

L’antico mestiere si svolge direttamente in strada con un carretto munito di fornello e pentola forata; le caldarroste, dopo averle incise sul lato bombato, vengono cotte (arrostite) e servite nel cuoppo, un semplice foglio di giornale a forma di cono.

Ma non sono le uniche, la tradizione stagionale permette anche le

CASTAGNE ALLESSE E D’O PREVETE

Le castagne allesse, sono tra i piatti tipici della cucina partenopea, spesso l’unico sostentamento della gente povera. La preparazione è molto semplice, bisogna prima togliere la buccia esterna e poi lessarle in abbondante acqua salata e con qualche foglia di alloro.

Secondo tradizione, le castagne vengono prima essiccate a fuoco lento per circa 15 giorni e poi tostate per conferirle un sapore caratteristico. Il segreto del loro sapore è nella reidratazione, perchè prima di essere mangiate vengono immerse in acqua o in una mistura di acqua e vino.

Spesso può nascere un dubbio riguardo le castagne, perchè le si confonde con i marroni, ma anche se sono molto simili c’è una differenza sostanziale: ” Le prime sono i frutti dell’albero selvatico e con una buccia più resistente e più scura; i marroni invece vengono dalla pianta coltivata, sono più grandi e sono un pò più dolci rispetto alle castagne.

Tanti approfondimenti regionali ma la castagna è la Regina di un dolce famoso in tutto il mondo, come il Mont Blanc

che gode di una ricetta particolare, ringraziando colleghi, visitando il link la rendiamo così fruibile a chiunque desideri.

Eugenio Fiorentino

Similar Posts

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *