Dopo aver visitato, sia per pranzo che per cena, il Ristorante l’Angolo del Paradiso, a Via Kerbaker 152, abbiamo avuto l’occasione di una chiacchiera con Raffaele Castaldo, il proprietario, per sapere di più dello Storytelling del food, credendo fosse uguale per entrambi, invece, è stata una bella intervista.

Infatti ecco lo svolgimento

Il tuo Ristorante è nato o cresciuto con te e che storia ha?

Il Ristorante prima si chiamava Piccolo Paradiso, ma da 23 anni che è con me è diventato L’angolo del Paradiso.

Prima di essere un Ristoratore quali esperienze hai fatto e come ti sei spinto in quest’attività?

Ho sempre lavorato nella Ristorazione, circa 40 anni fa lavoravo nei Ristoranti che si occupavano solo di cerimonie, come Matrimoni, Comunioni, Battesimi ecc.

Chi è stato il tuo primo maestro?

Ho avuto vari Direttori di sala, tutti di alto livello, ed ho appreso da loro tecniche, metodi diversi fondendo tutto nella mia Direzione di sala!

Chi è, oggi, il tuo punto di riferimento e perché?

A mio parere il punto da avere sotto controllo è la qualità, ho sempre puntato a questa e l‘attenzione verso il cliente, che a differenza dei miei inizi( 30 anni fa) non è più lo stesso.

Ci racconti un pò il tuo menù e in quale aspetto siete più forti e perché?

Il menù l’ho fatto in modo che le persone possano scegliere qualsiasi cosa, anche se (sorride) a disposizione c’è un budget limitato.

Mi racconti come sei riuscito a stilare il tuo menù e su quali gusti e stili hai scelto di puntare e perché?

Seguendo la Tradizione Napoletana propongo tanti piatti tipici, quindi a  mio parere, è solo da scegliere in questa e accontentiamo al Ristorante!

Quale è il piatto, tra quelli storici proposti dai tuoi Chef, che ha colpito ed è piaciuto di più?

I piatti tipici sono secondo me l’essenziale della mia offerta, perchè nella preparazione del piatto ci si impiega a prescindere maggiore passione.

Ringraziando il buon Raffaele, concludo con l’invito di andare a gustare e se non ci si crede, valutate attraverso i racconti inseriti di pranzo e cena.

Eugenio Fiorentino

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