Villeggiando da sempre a Baia Verde, in quel di Castelvolturno, sono cresciuto negli anni attraverso il cult della Cornetteria Albachiara: “O cornett’ ra zij“.
Ma le mode cambiano, anche grazie alle nuovi gestioni, non a caso anche la suddetta si è adeguata, rientrando nella gestione Diodato.

 

Tutto ciò però è accaduto a mia insaputa!

Infatti, lo scorso weekend mi dirigo nel paese e, come sempre, il sabato pomeriggio e tutte le altre occasioni di sera si va “in piazza”, e per la cena c’è la !Zia”, ma subito noto degli aspetti non soliti.

La sala interna che prima era sempre abbozzata tra tavoli, sedie di plastiche e mura grezze sono state tutte sostituite, o meglio, migliorate .

Non sarà solo una “lavata di faccia”, seppur approfondita, bisogna adeguare anche l’offerta culinaria.

Così, incuriosito, e per necessità di cena, mi dirigo alla cassa per fare l’ordine ed in primis, non trovo più le ormai vecchie ed amichevoli conoscenze con cui da anni si condividevano ordinazioni, bensì mi trovo a confrontarmi con un amichevole, cortese e abile esercente come Antonello Diodato, che mi ha raccontato i vari aspetti per cui si è concentrato a migliorare un luogo che di per se, in zona, regnava incontrastato.

Quindi, di per se non c’era necessità, ma lo stile di commercio varia di gestione in gestione e soprattutto per quello e per come lo si vuole offrire. Infatti non si punta più alla quantità ma alla qualità, non ottimizzando proprie risorse finanziarie, ma puntando a voler garantire un prodotto unico e di qualità al proprio cliente, anche se sempre Cornetteria e Pub insieme .

L’aspetto dolce resta il must dell’attività ma ho avuto il piacere di provare entrambi, ma è giusto condividere andando in ordine di DiretTour, anche se d’asporto, per far comprendere bene.

Non ero nuovo alla scelta della cena da asporto con la vecchia gestione, ma! C’era qualche problema… Perchè iniziando con il salato il panino non era mai ben piastrato, coeso tra i pezzi, infatti al primo morso si sfaldava, dividendosi contenuto e pane, di per se già abbastanza artefatto, poco mangiabile, perchè per nulla tenero, vicino al cartaceo, che risentiva parecchio dell’asporto a casa indurendosi, mentre adesso non si avvertiva il trasporto a casa, era ancora tenero come appena fatto al pub, con ingredienti ben coesi, quasi amalgamati tra loro, cui era quasi impossibile unirci delle salse perchè ben piastrati. Ma….

Il momento finale della cena è il cornetto…

In primis noto la grandezza, non è più quella brutta copia, troppo a sfoglia di quella specie di polacca che prima era chiamato “O Cornett”. Adesso molto più a croissant, la crema scioglievole, non granulosa, era una carezza a palato e gola e l’amarena fresca( che il buon Antonello mi ha fatto gustare per la scelta finale) risulta non sciroppata, donante un sapore più reale al connubio con la crema.

La Pasta con cui è stato realizzato il cornetto è più compatta, coesa, meno frastagliabile che quasi avvilisce ad ogni morso. Soprattutto la crema non sfuggiva dal cornetto e anche l’amarena, grazie al suo essere poco sciroppata non ha creato una poltiglia nella crema, riuscendo a non essere disturbante. Per tante altre bontà consigliamo di visitare la pagina social.

Eugenio Fiorentino

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