La dolcezza a volte non crea accordi ma contese, anche se si tratta di bontà, come capita nello Storytelling del food del Tiramisù.
Per far essere meno pesante un articolo da Storytelling del food, meglio renderlo dolce, per tirarci su. Soprattutto quando intrigante e oltretutto goloso, per addolcirci più che mai.
Quindi ecco il Tiramisù, uno dei dolci italiani più buoni di sempre e più famosi al mondo.
Ecco perché il Tiramisù nello Storytelling del food viaggia attraverso diversi assi storici e geografici.
Lo storytelling del food del Tiramisù parte proprio dal nome del dolce. Infatti, le sue origini si devono proprio a un detto in dialetto trevigiano “Tireme su”, come si fa per gustarlo a pieno e a fondo.
Infatti è inteso come qualcosa che dona rinvigorimento e sollevamento al proprio corpo. Le sue origini sono un po’ incerte: infatti, riguardo le origini geografiche del dolce circolano diverse versioni che approfondiremo insieme.
Il Tiramisù nell’Ottocento tra campagne e patriottismo: un dolce semplice o altolocato?
La prima attestazione esplicita del Tiramisù compare solo negli anni ’60 del ‘900, per poi vedere il suo boom negli anni ’80.
Le sue origini risalgono a molto tempo più indietro. C’è un’aura di incertezza in cui sono avvolte ha portato anche diverse regioni d’Italia a contendersi la paternità del dolce.
Infatti il nome è la quinta parola della cucina italiana più conosciuta del mondo.
L’ipotesi più accreditata è quella che colloca la nascita del Tiramisù nella provincia di Treviso, intorno alla seconda metà dell’Ottocento. Seppur non ci siano menzioni certe che attestino una nascita del Tiramisù in quel periodo, alcuni indizi ci lasciano presupporre esistessero alcuni suoi antenati. Infatti, nelle zone contadine delle campagna trevigiane era molto diffuso lo Sbatudin, una crema di uovo e zucchero, personalizzato con ingredienti a scelta di chi la preparava, come cacao, ricotta, liquore, caffè, ecc…
Così agli inizi del ‘900 in un libro di cucina intitolato “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene” scritto da Pellegrino Artusi,

https://www.pellegrinoartusi.it/il-libro/
compare poi la ricetta dei biscottini puerperali, ossia biscotti inzuppati in crema di Sbatudin rivisitata con cacao e burro e che erano mangiati con il cucchiaino: ingredienti e caratteristiche che rimandano indubbiamente al tiramisù odierno, completo di mascarpone (mi raccomando, mascarpone), savoiardi e caffè.
Un’attestazione più antica della diffusione di un dolce antenato del Tiramisù, in cui comparirebbero già mascarpone e savoiardi, ci è data dallo scrittore Giovanni Comisso: infatti, in una sua testimonianza racconta che sua nonna Giuseppina Tiretta, nobildonna trevigiana vissuta nell’epoca delle lotte risorgimentali, sarebbe stata grande amante del Tiramisù proprio per il significato simbolico. Infatti, poiché preparato con savoiardi e mascarpone, ingredienti tipicamente italiani, lo definiva un dolce fortemente patriottico.
Un’altra attestazione diffusa suggerisce che il Tiramisù sia nato presso la corte di Cosimo III de Medici in Toscana. Tuttavia, quest’ipotesi è meno probabile poiché dalla descrizione il dolce del duca ha caratteristiche che ricordano più la zuppa inglese che il tiramisù vero e proprio
La versione friulana del Tiramisù
Riguardo la contesa regionale della paternità del Tiramisù, le fonti proposte sembrano ricondurre al Veneto le origini del dolce. Tuttavia, esiste anche una versione accreditata che colloca la nascita del Tiramisù in Friuli-Venezia Giulia. Infatti, il nome Tireme su deriverebbe proprio da un dolce a base di cioccolato, panna, pan di spagna e zabaione, realizzato dal cuoco friulano Mario Cosolo, al servizio della regina Marina. Successivamente sono state avanzate altre ipotesi che attribuirebbero la paternità del dolce all’area Friulana. Tuttavia, a smentirle ci ha pensato lo storico Alessandro Manzo, che ribadisce l’importanza del mascarpone nella ricetta del Tiramisù, ingrediente che non compare nei ricettari dei dolci friulani.
Qualunque sia la sua origine, possiamo già essere fieri del fatto che ancora una volta la nostra cucina ha realizzato una prelibatezza amata in tutto il mondo e che delizia i palati di tutte le etnie e le presentazioni anche o le proposte con tocco artistico
Vi piacciono e gustano scoperte e curiosità golose?
Si! Continuiamo a seguire i nostri Storytelling del food e non si resta delusi! Ma soprattutto la programmazione settimanale, per andare magari anche fuori regione e scoprire come avanzi lo Storytelling del food..
Chiara Peluso