Dopo alcune esperienze personali enologiche, è stato possibile interessarsi come l’accoppiata Pizza – Vino sia da Parola di Eugenio, perchè gode di Storytelling del food.
Tralasciando le mode giovanili della Birra, da sempre si è bevuto Vino, con la Pizza. Per svariati motivi, vuoi perché era l’unico alimento liquido diffuso, ai tempi, sulle tavole italiane e mondiali.
Infatti i primi raccolti di uva destinata alla produzione di vino risalgono a circa 7.000 anni fa nel Caucaso, una lunga fetta di terra che comprende le attuali Georgia, Armenia e Azerbaigian, in cui hanno trovato utensili per produzione e conservazione. Si dice che la scoperta della sperimentazione della fermentazione dell’uva, è dei primi popoli della Mezzaluna fertile. Si pensa che questi abbandonando casualmente qualche chicco di uva matura in un recipiente naturale scorsero che sorprendentemente fermentò spontaneamente, dando vita al primo antenato del Vino.
Tra le antiche civiltà, come i Sumeri e gli Egizi, il vino era conosciuto e usato anche in rituali religiosi come offerta alle divinità. Infatti particolarmente gli Egizi avevano anche sviluppato una conoscenza avanzata della viticoltura e della vinificazione. Grazie ai vigneti che crescevano lungo le sponde del fiume Nilo.
Lo Storytelling del food, è Parola di Eugenio tra Greci e Romani, nell’ambito sociale e religioso.
Divenne presto sinonimo di festa e piacere, entrando anche nella vita quotidiana delle persone. Ovviamente il Vino non era quello dei tempi moderni, ma veniva spesso aromatizzato con erbe, spezie, miele o addirittura miscelato con altre bevande. Questi popoli furono i primi ad esportare significativamente il Vino, ma soprattutto i primi a piantare la vite in nuove terre fertili, tra cui proprio la nostra Italia.
Ma anche per un’altra “strana” motivazione, figlia del suo tempo. Le Pizzerie di allora non avevano la licenza per la vendita di alcolici. Perciò era necessario ricorrere alle enoteche vicine per garantire vino sfuso.
A Napoli – ad esempio – in Pizzeria si è sempre bevuto il corposo Vino di Gragnano, pensato e fatto per il popolo, proprio come per accompagnare la Pizza.
Si mormora – da constatarne la veridicità – che negli anni ‘50 nacquero le prime licenze per vendere bevande alcoliche a bassa gradazione, cosa che favorì la diffusione delle birre proprio nelle pizzerie. Questo abbinamento prese piede e tagliò le gambe al vino. Vero? Falso? Chissà… ai posteri (noi) l’ardua sentenza, ma de gustibus.
La Parola di Eugenio chiede spazio, così Pizza e Vino? Assolutamente si!
Anzi meglio con il vino. La Pizza si abbina al vino esattamente come qualsiasi altro piatto. Valgono anche per essa i criteri classici: contrasto e analogia. Il primo per ottenere un bilanciamento organolettico tra solido e liquido, cercando di compensare le eventuali mancanze di una delle due. Analogia perchè rafforza e spinge maggiormente sulle papille, per un aspetto specifico che incide sulle sensazioni gustative. Per riconoscere ed esaltare dolce, salato, acido e amaro. A queste va aggiunto oggi il quinto gusto, cioè l’umami, che rappresenta il “saporito”.
Abbinare la Pizza al vino significa cercare un equilibrio di sapori proprio dal punto di vista fisico, della struttura organolettica. Per compensare ed esaltare i sapori in questione. Dal momento che ogni piatto possiede proprie caratteristiche specifiche che, una volta individuate, consentono di trovare il vino corretto in abbinamento. Per il giusto bilanciamento di sapori con la Pizza.
Eugenio Fiorentino