Il Tarallo in Storytelling del food da umili origini alla cucina gourmet

Il Tarallo attraverso la sua prelibatezza fragrante e lo Storytelling del food è simbolo delle terre del Sud!

 

Non a caso brilla come il Sole ed è ideale da gustare da solo o come ingrediente per piatti più elaborati (gourmet) o accompagnamento ad aperitivi.

Originario della Puglia, nasce come cibo umile. Nel corso dello Storytelling del food ormai si è ampiamente fatto strada nelle cucine e nei menù d Italia. Per essere presentato secondo diverse varianti e in diversi gusti.

 

 

 

 

 

 

 

 

Diventando anche un ingrediente base per realizzare piatti gourmet. Infatti tra le Pizze speciali di molti locali di Napoli non manca appunto la Pizza con il tarallo.  Anche qualche altra invenzione che contenga l’ingrediente principe dello Storytelling. La ricerca proposta oggi ha lo scopo di approfondire questo grande successo del Tarallo, proponendo un viaggio nel gusto e nella tradizione della cucina italiana.

Il Tarallo tra la sussistenza e il gusto fragrante che incanta le folle.

Lo Storytelling del food del Tarallo inizia diversi secoli fa, naturalmente in Puglia, patria del protagonista. Le prime attestazioni fanno risalire la preparazione del Tarallo al 1400 circa, quale antenato del Daratos

Fonte immagine https://magazine.verdidea.com/it/blog/i-taralli-pugliesi-dal-greco-daratos-uno-spuntino-sfizioso-amato-anche-allestero-189

. Altro non era che un pane greco molto secco e fragrante. Secondo una leggenda nella regione era scoppiata una terribile carestia. Una povera donna, per sfamare i propri figli inventò questi piccoli snack servendosi solo di acqua, farina olio e vino bianco. Una testimonianza autorevole a conferma delle umili origini del Tarallo è “Il Ventre di Napoli” di Matilde Serao. La rinomata scrittrice racconta di come il Tarallo fosse una delle fonti di sostentamento principali offerti a poveri e pellegrini. Nient’altro che uno scarto del pane cucinato. In particolare, il Tarallo era apprezzato dai pellegrini proprio perché offriva nutrimento sufficiente per tutto il viaggio. Presto il Tarallo fece la sua comparsa anche sulle bancarelle dei mercati ambulanti durante le processioni e le feste di paese. Non solo salati e venivano gustati accompagnati da glassa (i cosiddetti “tarall ‘e zzucchere”).

Il Tarallo in veste napoletana

Nel corso del tempo il Tarallo e il suo utilizzo hanno subito una notevole evoluzione. Ne è testimonianza non solo il suo uso in pezzi sbriciolati per le loro creazioni semplici e gourmet. Tra le tradizionali ci sono le idee e la diffusione di varie tipologie di Taralli. Tra queste indubbiamente è da menzionare il Tarallo napoletano. A differenza del tradizionale cugino pugliese è più elaborato, perchè lavorato con lo strutto( anzogn’), il pepe e le mandorle, riuscendo a sovrastare la varietà, come dimostra la nostra copertina! Perchè è Parola di Eugenio…

Ormai l’idea gourmet è sempre dietro l’angolo e così si creano mix di sapori da unire all’essenza croccante, intensa e avvolgente. Non a caso è anche giovanile, perciò Storytelling del food. É riuscito a rendersi molto fresco e sciolto ideale per accompagnare un buon calice di vino durante una pausa aperitivo…che, del resto, è momento perfetto per un gustoso Storytelling del food. Richiama bene la tradizione partenopea con la sua storia, infatti che sia tradizionale o gourmet è sempre esempio di Forza Napoli!

 

Chiara Peluso

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