Per un pranzo in amicizia, vissuto anche da eugenio_fiorentino_food_drink, sono andato da Shambl “Officina del gusto”, viale Michelangelo 30.

Constatando come il concetto di Ristorazione ormai non è più fisso e schematizzato riguardo e su certi canoni ipercalorici.

Adesso va più di moda l’idea del concept, che anche se lo stesso significato, ma detto così prevede innovazione e forse regala leggerezza.

Tornando all’esperienza che conferma, all’entrata Claudio, il proprietario, ci accoglie con un’espressione solare, che invoglia e mette buon umore per il pranzo.

In più c’è da considerare un altro aspetto, che rafforza e colpisce non appena si entra. Il locale è fresco anche grazie ad una simpatica scelta di tavoli e loro disposizione.Per scoprire poi che la freschezza è il leitmotiv anche in cucina, come per il pranzo la scelta è solo una.

L’idea del locale va su piatti unici di carne o di pesce con varie verdure, riso e altri tipi di contorni proposti da Claudio Chef/proprietario.

Per la mia prima esperienza ho puntato sulla carne. Tenera, ben cotta, magra, e per concludere anche gustosa. Merito proprio e del resto presente nel piatto.

A primo impatto è un piatto che intimorisce per la ricchezza e non si saprebbe come destreggiarsi.

Pensandoci bene, è come se fosse un’unica portata per un pasto, solo salato ma completo.

Quindi ho iniziato assaporando il buon riso in bianco, posto in alto, che poi ho insaporito a mio piacimento con gli spinaci.

Si potrebbe immaginare un piatto con uno strato pesante di olio per dare o unire i sapori, invece il leitmotiv del gusto era la freschezza.

Non a caso anche le patate novelle non sono ne croccanti e né bollite, ma leggermente temprate, per dare non solo l’idea del fresco ma di gusto pieno.

Come ultima nota c’è da considerare la disposizione nel piatto.

Tutto ben separato per permettere la scelta del contorno da abbinare nella degustazione della carne. Questa, fatta fare un pò al sangue, era ancora più carica di gusto, e con i contorni arrostiti o fatti in padella c’è stata l’unione tra sapori freschi e rustici.

Eugenio Fiorentino

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