Come mostrato sui nostri canali social, il pranzo domenicale lo abbiamo trascorso alla Pizzeria Acunzo 1964, via Domenico Cimarosa 60.

Trattandosi di un’attività con molti anni di storia e più di attività per componenti all’interno, si va molto di tradizione.

Ha dimostrato che è possibile anche una buona e “culturale” Ristorazione.

Così il nostro pranzo è iniziato con un antipasto un pò insolito per la Ristorazione, ma perchè adatto ad una Pizzeria, infatti, essendo in quattro a tavola, iniziamo con una Pizza Cosaccaben divisa in modo che tutti potessero gustare bontà di pomodoro buono ed un’incredibile leggerezza di impasto.

Peculiare la spolverata di parmigiano con delle scaglie che si amalgano alla perfezione con il sugo e così non lo si appesantisce ma resta fresco. c’è ancora spazio, quindi è ora del primo. Ma per il primo piatto restiamo in tradizione!

Così quando ci viene presentata la disponibilità di pasta e patate, servita come tradizione esige, nel tegame, non possiamo non ordinarla. E così dopo poco ecco arrivarci il contenitore di alluminio ripieno, ma con grattugia e pezzo di formaggio per spolverare quanto nesi vuole sulla pasta, per dare quel tocco in più di tradizione. 

Così non ce lo facciamo ripetere più volte ed “aprendo lo scrigno” ecco che appare il tesoro a zuppa. Quindi è necessario spolverare la quantità giusta e così ci mettiamo all’opera.Ma bisogna girare il giusto per far amalgare bene tutto.Il parmigiano aiuta la zuppa ad essere meno minestra, merito anche della pasta ben cotta.

Quest’ultima rigorosamente mista!

Ricorda simpaticamente l’infanzia… quando lo spaghetto spezzato si incastrava nel tubetto di pasta e rendeva un morso più divertente, perché “con sorpresa”.

Questa la fa anche il gusto che resta lineare nel gusto della patata. Non aggiungiamo alcun ingrediente o spolverata di piccante.

Servitaci già assoluta in modo da esaltare il gusto di una patata fresca ed ancora a pezzettini dentro. Quest’ultimi si esaltavano anche tra i latticini, ben dosati, tra cucina e tavolo. Riuscendo a rendere la zuppa meno tale, più compatta e legata.

Dopo tante bontà tradizionali salate il giusto, quindi di gusto effettivo meglio concludere solo con un tradizionale caffè.

Eugenio Fiorentino

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