Il tipico pensiero di accompagnamento alla Pizza, è la birra, ma questo luogo comune va distrutto, perchè è possibile in Pizzeria anche l’accoppiata pizza e vino.

Notizie storiche riportano che negli anni Cinquanta, in Italia, a causa dei divieti o limitazioni riguardo la somministrazione di alcolici emanate in epoca fascista, non era possibile servire bevande con più dell’8% di alcool e anche per una questione economica più agevole.

Ed è proprio così che nasce l’abbinamento pizza – birra ma l’abbinamento col vino resiste grazie all’arrivo nelle pizzerie di una clientela meglio disposta economicamente. Anche se le statistiche raccontano che il 36% degli italiani beve birra con la pizza e solo l’8% sceglie il vino.

Dati alla mano, sembrano quasi mettere al bando il vino, ma bisogna considerare che la birra fa sentire anche male, perché tra risparmio di tempo e di costi, la maggior parte delle pizze ha una lievitazione accelerata che spesso continua durante la digestione e riceve un rafforzamento dai lieviti della birra con il risultato di una pesantezza fermentando nello stomaco senza eguali. Perciò bere una bella bionda ghiacciata ci gonfierebbe la pancia troppo, morso dopo morso. Ecco perché è consigliabile il gusto un pò più secco del vino. Quindi:

  • Per la più classica delle pizze, la margherita, possiamo gustarla con un bianco delicato ed elegante, magari lo Chardonnay che esaltante il sapore del pomodoro e della mozzarella.
  • Per la pizza Marinara, in cui eccelle il gusto deciso di origano e aglio è consigliabile contrastarlo con un rosso deciso, come il Barbera D’asti
  • Mettendo da parte la storia della pizza, adesso che il gourmet è tanto di moda, ci sono anche pizze più condite come la capricciosa o la quattro stagioni, o tante altre novità da pizzaiolo a pizzaiolo, per cui meglio optare per un vino profumato e strutturato che smorzi i sapori decisi dei tanti ingredienti. Quindi meglio una bottiglia di vino come il rosso Sangiovese di Puglia.
  • Ma il gourmet non deve per forza essere qualcosa di tanto articolato, con infiniti ingredienti, per cui anche la pizza alla diavola rientra tra queste, grazie l’aggiunta dell’olio ma soprattutto del salame piccante, quindi è consigliabile il vino rosso passito come l Amarone della Valpolicella, che riesce ad addolcire un pò la bocca, mettendo freno ai fuochi degli inferi che una pizza diavola crea in bocca.
  • Continuando con l’idea che il gourmet non è nulla di così tanto innovativo, ecco un altro must napoletano, come la pizza salsiccia e friarielli che ben si sposa con il retrogusto dato dal sapore di queste verdure: la Bonarda dell’Oltrepò Pavese.
  • Ormai ciò che era innovativo è consuetudine, quindi ecco un abbinamento anche per la pizza prosciutto e funghi, che gode di un sapore delicato quindi meglio un rosso pieno e saporito come il Barbaresco, che riempia un pò di più il palato.
  • Dopo tanta carne ecco il gourmet con i formaggi, quindi presentiamo l’accompagnamento per la pizza quattro formaggi che preferisce un classico Brut che esalta grana padano, gorgonzola, scamorza e fontina, i protagonisti di questa pizza.

La pizza napoletana o romana, condita con ingredienti saporiti come pomodoro, acciughe salate, origano, olio extra vergine d’oliva e capperi necessita di un vino che ne smorzi la sapidità come un bianco profumato ed intenso, ad esempio il Pinot Grigio delle Venezie.

Mentre la pugliese, condita con cipolle, olive nere, pomodoro e mozzarella, classici ingredienti della cucina Mediterranea, non può che andare a nozze con un vino rosso di terra pugliese, il Primitivo di Puglia IGT.

Infine, le deliziose e leggere pizze con le verdure, come la ortolana si accompagnano a perfezione con vini bianchi raffinati.

Tutta questa nostra spiegazione è soprattutto per convincere e sfatare la malsana e sbagliata idea di credere di essere troppo altolocati se per accompagnare una buona pizza si dovesse scegliere un buon vino, magari seguendo le nostre indicazioni.

Eugenio Fiorentino

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