Alla Pizzeria Dde Figliole, via Giosuè Carducci 28, la Frutta secca è interpretata dal Pistacchio. Perchè ,è un tipo di frutta secca a guscio, ricca di grassi “buoni”, fibre, vitamine e minerali. Riuscendo così ad utilizzare la magia del proprio gusto, per dare brio a piatti di diversi sapori.
Infatti si fa fresco e “sfizioso” per ravvivare il “fritto dolce” di fine pasto. Senza dimenticare che siamo in una Pizzeria, e che Pizzeria, così il salato negli impasti regna, anche per alleggerire un’idea di fritto tradizionale.
Quindi immaginiamo che sia tutto arrotolato e chiuso in unica Pizza fritta, ed ecco che ti sbucano ad inizio pasto
degli straccetti di Pasta di Pizza fritta con ricotta e Pistacchio. Nel food spesso con il termine “secco” si usa intendere qualcosa che si deglutisce con difficoltà, in napoletano s’annozz ngann” cioè si blocca in gola ed invece Carmine e Genny favoriscono la deglutizione con un pò di ricotta fresca, che accompagnata dalla sapidità della mortadella, necessariamente chiede supporto al Pistacchio. Questo da sia la botta di accompagnamento al salato dell’impasto ma poi lo smorza “affiliandosi” alla dolcezza dello storico latticino. Giusto perchè è un antipasto, che poi i Fratelli Apetino ci “faranno fritti” con le loro bontà tra storia, come la Chicchinese ( bontà unica della Pizzeria) e le altre “gourmet nate dell’estro di Carmine!
All’improvviso, magia! Il Pistacchio ricorda di essere da Frutta secca un qualcosa che sia comunque dolce. É così che Carmine e Genny rinsaviscono ed alla fine di un pasto pieno di fritto salato, devono addolcire.
Ed è così che la Frutta secca, sempre come Pistacchio, si fa densa, o meglio topping. Perchè deve avvolgere i soliti pezzi di impasto fritto, placano l’impeto del suddetto nella bocca accompagnando sempre qualcosa. Questa volte di dolce. É così che la Ricotta dolce si scurisce per diventare cioccolato
, che sempre con la granella di Pistacchio riesce a far si che si dia proseguimento alla Parola di Eugenio alla Pizzeria Dde Figliole nel gusto dolce
.
C’è da fidarsi!
É 
Eugenio Fiorentino


